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Vus e piano industriale: parla Ranieri

Intervista al direttore generale dell’azienda che descrive i successi dell’Idrico e parla del futuro della società, contenuto nel discusso documento “secretato”, ora al vaglio dei sindaci ma che il manager romano ha definito “di impatto”. Sul fronte della differenziata previsti “dal prossimo anno segnali importanti e interventi in Valnerina”

Entro giugno i sindaci soci della Valle Umbra Servizi scioglieranno le riserve sul piano industriale al vaglio degli amministratori da febbraio scorso. Lo spiega nel suo ufficio della sede spoletina l’ingegnere Marco Ranieri (nella foto), direttore generale della società. In una lunga intervista, avviata sull’onda dei riconoscimenti positivi giunti poche ore prima del nostro colloquio da Arera (per il settore idrico), ci ha parlato di piani per il Pnrr e delle criticità nella raccolta differenziata, smentendo i temuti rincari Tari a doppia cifra.

Direttore, cominciamo dalle buone notizie. L’idrico ha incassato un grande successo, di cosa si tratta?
“È uscita ieri (giovedì 28 aprile, ndr) la prima raccolta dati dell’Arera sulla qualità del servizio idrico integrato. Ha dato risultati molto complessi da interpretare e per noi fornisce un bilancio senz’altro di soddisfazione, che ci incoraggia nel percorso di miglioramento intrapreso da diversi anni, anche dal consiglio precedente, anzi soprattutto da loro. Un motivo di lusinga per vari aspetti. Il primo è che siamo una delle poche aziende, sicuramente l’unica del Centro Sud, che ha avuto i dati dei sei indicatori tutti validati; dunque, che soddisfano le norme preliminari Arera. Sembra una cosa facile ma non lo è. Una quarantina di aziende è nelle nostre condizioni, ma ci sono defezioni importanti. Tutti i dati Vus del biennio 2018-2019 sono stati accettati e sottoposti ad analisi”

Quali sono gli indicatori?
“Sono puramente tecnici e riguardano le perdite, la qualità dell’acqua potabile, le interruzioni di servizio idrico, gli scaricatori fognari, lo smaltimento dei fanghi in discarica e la qualità dell’acqua depurata”

Un riconoscimento interessante: dal Perugino, Umbra Acque a dicembre 2020 scriveva di voler avanzare “con forza” la propria candidatura a diventare gestore unico regionale…

“Mi sembra una forzatura, perché non sono decisioni tecniche ma politiche queste sui gestori. Noi ci poniamo in maniera molto corretta di fronte ai nostri politici, dando l’opportunità di puntare su un gestore totalmente pubblico, che non deve servire alcun padrone, in un percorso di grande miglioramento che in questo momento è incoraggiato dai dati. Ripeto, questa prima ammissibilità ci dà soddisfazione. Poi, nell’analisi dei vari parametri ci sono anche quelli negativi, che ci hanno dato delle penalità, come per esempio le perdite. Un argomento da migliorare, ma ci sono anche grandissimi motivi di soddisfazione, come l’indicatore M4 (adeguatezza del sistema fognario, ndr) che ci vede al primo posto in Italia e per questo ci daranno 265mila euro. Un elemento di incoraggiamento in un momento in cui stiamo faticando moltissimo; piccole boccate di ossigeno che anche ai nostri collaboratori fanno piacere. Vedere la propria azienda avanti ad altre molto più blasonate significa che c’è stata un’analisi corretta, che ci ha visto prendere soldi in premi economici, con premialità sicuramente più alte delle penalità”

La gestione idrica Vus sorpassa i perugini di Umbra Acque e i ternani di Sii Scpa?
“Non faccio paragoni con altri gestori umbri perché non sarebbe corretto, però la Valle Umbra ha ben figurato sia a livello regionale che nazionale. Questo non vuol dire che non si debba migliorare. Sulle perdite, comunque, i dati di quest’anno sono in forte miglioramento. Ma già il primo consuntivo ci fa capire che la strada intrapresa è quella giusta. Continuiamo a far presente che pubblico è bello. Nel senso che, in un quadro in cui conta solo la qualità del servizio, e ci sono gestioni di qualità sia nel pubblico che nel privato, potendo scegliere il servizio pubblico e l’azienda pubblica – come siamo noi della Vus – si dà garanzia ai soci di totale imparzialità nell’investimento degli utili da far ricadere sul territorio. Non dobbiamo dare dividendi a nessun investitore finanziario;abbiamo soltanto l’obbligo di migliorare le condizioni dei soci, ovvero patrimonializzarli per fare investimenti e per perfezionare il livello dei servizi sul territorio”

Passiamo a parlare della gestione dei rifiuti. Il sindaco Sperandio si è detto preoccupato dei ritardi del piano industriale, “secretato”. Possibile che sia sui tavoli degli amministratori da mesi senza essere stato discusso e approvato? Perché?

“Posso solo dire che, dopo vent’anni che esiste la società, per la prima volta arriva sul tavolo dei soci un documento del genere; n meri che dimostrano che il re è nudo e che indicano dove si va, nel bene e nel male”…
DI FEDERICA MENGHINELLA

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