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La montagna folignate perde l’autobus

Il piano di rimodulazione del trasporto pubblico locale richiesto alla Regione ha ridotto da tre a due le corse lungo la tratta Foligno – Colfiorito – Annifo, con il taglio del collegamento pomeridiano che sta facendo storcere il naso ai cittadini. Rita Barbetti (Pd): “viene meno un servizio sociale, il comune deve intervenire”

Niente più corse pomeridiane per la montagna folignate. Delle tre tratte Foligno – Colfiorito – Annifo ne sono state, infatti, mantenute solo due, quelle della mattina. Mentre a mancare sarà quella che partiva alle 19.15 da Foligno. Una scelta, quella operata da Busitalia su richiesta della Regione nell’ambito del piano di rimodulazione del trasporto pubblico locale, da più parti apostrofata come penalizzante. Soprattutto per chi, impossibilitato a muoversi con mezzi propri, utilizzava il servizio di autobus per raggiungere le frazioni montane nel pomeriggio. La notizia ha fatto subito il giro del web tra malumori e contestazioni. In prima linea anche la consigliera comunale di minoranza, in quota Pd, Rita Barbetti, che negli scorsi giorni ha annunciato un’interrogazione dedicata alla vicenda. “So cosa vuol dire essere pendolare – spiega -. Non è tollerabile che si stiano smantellando i servizi (pubblici) che dovrebbero garantire i diritti di tutti, ma soprattutto dei più bisognosi. Chi ha familiari anziani da accudire non riesce più a trovare persone disposte a farlo rimanendo isolate – prosegue -. Chi non dispone di una macchina, gli studenti o chi ancora non guida non può essere tagliato fuori da opportunità e servizi. Il trasporto pubblico è un servizio sociale, il Comune deve intervenire”. Parole alle quali si aggiungono anche quelle di un’altra cittadina. La signora Manuela Romagna bolla, infatti, come vergognosa la scelta di tagliare il collegamento con la montagna. “Ci sono persone, anche se poche – dice -, che usufruiscono di questo servizio necessario per gli anziani che non possono guidare e persone che lo usano per lavoro. Non pensate che sia un atto veramente discriminatorio? Anche noi paghiamo le tasse”…

Di MARIA TRIPEPI

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