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Terzo polo sanitario Foligno-Spoleto, cosa cambia?

Presentato il 4 novembre scorso il progetto che integra gli ospedali del territorio: il “San Giovanni Battista” al centro della riorganizzazione per chirurgia ed emergenza-urgenza, il “San Matteo degli Infermi” perde il punto nascita. Il sindaco Zuccarini: “sinergia necessaria”. Critica la Fp Cgil sulla mancanza di partecipazione, sì al riordino da Cimo Umbria

Risale al 4 novembre scorso la conferenza stampa con la quale la Giunta Tesei ha annunciato la riorganizzazione dei servizi del Terzo polo sanitario in Umbria, costituito dai 5 presidi ospedalieri di Foligno, Spoleto, Norcia, Trevi e Cascia, per un totale di 560 posti letto. “Il Terzo polo poggia su due gambe, Foligno e Spoleto, che avranno ognuna una specificità, con Foligno concentrato sull’emergenza e Spoleto sulla programmazione e con la presenza in entrambi dei Pronto soccorso”. Così ha annunciato l’assessore regionale Luca Coletto. Ma nel dettaglio, cosa cambierà? I due presidi resteranno Dea di Primo livello e manterranno la Terapia intensiva e il Pronto soccorso. Foligno assumerà un ruolo centrale e di coordinamento per la Chirurgia generale e d’urgenza e per quella oncologica, diventando inoltre un hub per tutto il territorio su Cardiologia, Utic, Emodinamica e Stroke unit per le malattie cerebrovascolari. Una centralità a supporto della quale ci sarà il servizio di elisoccorso che stazionerà a Foligno. Pronto per la prossima primavera, quest’ultimo “diventerà importantissimo – ha detto Tesei – per la gestione in particolare delle patologie tempo dipendenti e sarà di grande ausilio per i territori della Valnerina che per motivi logistici hanno difficoltà a raggiungere in tempi brevi gli ospedali”.

Il punto nascita di Spoleto sarà soppresso, dopo la mancata deroga alla sua sopravvivenza dal ministero della Salute richiesta dagli spoletini. Al “San Matteo degli Infermi” entro marzo 2023 arriverà un nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia, con il servizio esteso a 12 ore per un investimento complessivo di 4 milioni di euro. Il nosocomio spoletino è stato annunciato come futuro polo di formazione regionale sulla Chirurgia robotica (generale, urologica e ginecologica) ma qui gli interventi di chirurgia generale saranno limitati alla week surgery e alla day surgery. In futuro a Spoleto è prevista la nascita di un centro di riferimento regionale per la Chirurgia endrocrina e per la Geriatria, in collaborazione con l’Università di Perugia. Gli ospedali territoriali di Trevi, Norcia e Cascia saranno dedicati ai servizi di riabilitazione, seppur in stretto collegamento con i DEA di I livello.

ZUCCARINI: INTEGRAZIONE NECESSARIA, FOLIGNO AL CENTRO
Il sindaco Stefano Zuccarini si dice soddisfatto della centralità di Foligno nel nuovo piano di riordino e pone l’attenzione sul necessario rapporto di collaborazione che si creerà con l’ospedale di Spoleto. “Si tratta di un’operazione sulla quale sono stato informato per grandi linee e che accolgo favorevolmente, poiché seguita da una commissione tecnica alla quale hanno preso parte medici dell’ospedale di Foligno. Alla fine la scelta politica che emerge è importante: si va verso l’integrazione delle due strutture come il Dm 70 prevede da lungo tempo. Un modo per rispettare i limiti ministeriali del bacino d’utenza, mettendoci insieme e integrando i due ospedali che ripartiranno i propri compiti in un’ottica indispensabile di specializzazione… (CONTINUA…)

Di FEDERICA MENGHINELLA

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