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“Un sogno che diventa un segno”

Il teatro San Carlo ha riaperto le porte alla città dopo i lavori di restauro successivi al sisma del 2016. Dalla presidente dell’istituto, Anna Maria Ninassi, l’invito a chi vivrà questi spazi “ad andare avanti, guardando in alto”. Ad intervenire all’inaugurazione anche monsignor Sorrentino, il sindaco Zuccarini e due figure storiche di via Saffi: il cardinale Betori e l’ex primo cittadino Manlio Marini

“Beati voi giovani che con le vostre visioni realizzate i sogni degli anziani”. È riprendendo le parole di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi ed assistente generale di Azione Cattolica, pronunciate in occasione dell’incontro nazionale del settore giovani di AC del 29 ottobre scorso, che la presidente dell’Istituto San Carlo ha dato il là alla serata di riapertura del teatro di Foligno, dopo i lavori di restauro resi necessari dal sisma del 2016. Rivolgendosi al pubblico in sala, accorso numeroso all’inaugurazione di quello che è un luogo simbolo della storia e della vita folignate, Anna Maria Ninassi ha parlato di “sogni di bene che generano segni dei tempi”. “Questo sogno – ha infatti dichiarato – è diventato un segno. E un segno ce l’hanno appena dato i ragazzi del coro, che – ha proseguito – ci hanno invitato a orientare lo sguardo verso il futuro, non tanto protesi in avanti ma in alto”.

Ed è proprio da qui che il teatro San Carlo vuole ripartire, “andando avanti – per citare sempre la presidente Ninassi -, ma guardando verso l’alto”. Un invito che è stato ripreso più volte nel corso della serata di inaugurazione del teatro cittadino, da quanti sono intervenuti per salutare l’inizio di questo nuovo capitolo di storia della struttura. A cominciare da Michele Pelliccia, tecnico incaricato dei lavori di restauro e miglioramento funzionale della struttura dalla Diocesi di Foligno e presidente dell’associazione San Carlo, nata proprio nelle stanze di via Saffi per lavorare alla formazione artistica e personale dei più giovani.

“Riaprire un teatro – ha detto lo stesso Pelliccia con emozione – vuol dire riconnettersi ad un tessuto culturale, sociale, artistico e umano di un territorio intero”. Nella serata di venerdì 4 novembre, infatti, la città di Foligno ha assistito a quello che Michele Pelliccia ha apostrofato come “un momento storico” ma anche come “un’occasione importante per le nuove generazioni di continuare a godere di questo luogo (il San Carlo, ndr), perché continui a parlare di loro e per loro”…(CONTINUA…)

Di MARIA TRIPEPI

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