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Quando il cibo e il peso diventano un’ossessione

Si amplia sempre di più in Italia la platea di chi soffre di disturbi del comportamento alimentare. Un problema che non risparmia l’ Umbria, dove Paola Fioroni (Lega) ha presentato una legge ad hoc. La testimonianza: “vedi solo i chilogrammi sulla bilancia e i sensi di colpa, ma uscirne è possibile”

Presunte vessazioni ed umiliazioni subite da alcune atlete soprattutto nel controllo del peso. Lo scandalo di risonanza nazionale che ha travolto, negli scorsi giorni, il mondo della ginnastica ritmica ha di fatto riacceso i riflettori su un problema che non riguarda solo lo sport, anzi. Si sta parlando dei disturbi del comportamento alimentare, che in Italia interessano circa tre milioni di persone. Patologie complesse, caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare, appunto, e da un’eccessiva preoccupazione per il peso, alla quale si associa un’alterata percezione dell’immagine corporea. Un problema di salute pubblica rilevante, al netto pure del fatto che – stando al Ministero della salute – per l’anoressia e per la bulimia, negli ultimi decenni, c’è stato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che sono sempre più frequenti diagnosi in età preadolescenziale ed infantile. Disturbi che colpiscono dunque in maniera trasversale diverse fasce di popolazione, adulti e giovani, uomini e donne. E un’accelerata alle diagnosi sembra averla data pure l’avvento della pandemia che, soprattutto nelle prime fasi delle restrizioni e dell’isolamento, ha in qualche modo accentuato il problema, anche nei più giovani. Basti guardare ad un’indagine condotta dall’Istat riferita al 2021, che ha esplorato aspetti connessi alle condizioni dei bambini. La sospensione della didattica in presenza, tra gli elementi presi in esame, si associa non solo a ritardi nell’apprendimento, ma anche a forti difficoltà emotivo-comportamentali: in particolare era stato stimato che un bambino su dieci avesse presentato disturbi alimentari, del sonno e la paura del contagio.

LA PROPOSTA DI LEGGE

Una questione che merita, insomma, tutte le attenzioni del caso, anche quelle della politica. E in questo senso in Umbria, dove sono circa 15mila le persone affette da questo tipo di disturbi, si è già mosso qualcuno. Si tratta del vicepresidente dell’Assemblea legislativa e consigliere regionale della Lega, Paola Fioroni, che ha recentemente presentato, come prima firmataria, una proposta di legge in merito. “La legge è già stata depositata ed è iniziato il percorso per la sua approvazione da parte della commissione competente – racconta alla Gazzetta -. Sono già state fatte le istruttorie e lo step successivo è quello delle audizioni”. Ma in quale direzione va questa proposta di legge? A rispondere è lo stesso consigliere leghista: “L’obiettivo è rafforzare la rete al servizio delle persone affette da disturbi alimentari; in Umbria disponiamo di una rete strutturata e ben funzionante di presa in carico, tanto che vengono anche da fuori per poter accedere alle nostre strutture… (Continua…)

Di MATTEO CASTELLANO

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