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Mobilità elettrica, la svolta è lontana

Mentre al Nord le Amministrazioni investono su auto di nuova generazione, nel nostro territorio le poche e inefficienti colonnine di ricarica sono tra i fattori che disincentivano l’acquisto di vetture senza motori termici. Ma gli ostacoli maggiori restano il costo dell’energia e quello dei nuovi veicoli.

Basta fare un giro in internet e controllare i siti delle maggiori case produttrici di auto. Tra veicoli elettrici o “misti”, l’offerta punta sempre più su motori alternativi al diesel e alla benzina. Una scelta che, secondo alcuni, è anche condizionata dalle sempre più stringenti normative legate alla salvaguardia dell’ambiente che disincentivano l’uso di combustibili fossili e che, quindi, spingono i produttori ad orientarsi su questo nuovo tipo di mercato. Quello delle auto con motori elettrici è un argomento che fa molto discutere e, al giorno d’oggi, non c’è un pensiero univoco sul tema. Lo scetticismo, anche per quanto riguarda gli effettivi benefici legati all’ambiente, è ancora forte. A partire dallo smaltimento delle batterie una volta finito il ciclo di vita dei veicoli. C’è chi invece sottolinea come, grazie alle nuove tecnologie, le batterie delle auto possano durare molto più a lungo, venendo riutilizzate per altri scopi una volta terminato il loro “lavoro” sulle quattro ruote. A incidere sulle scelte dei consumatori è anche il costo di un veicolo elettrico, che supera di diverse migliaia di euro quello di uno “tradizionale”. Ma nelle grandi città d’Italia – soprattutto al Nord – questo nuovo modello di mobilità sta prendendo sempre più piede. Grazie anche alla capillarità – e all’efficacia – delle colonnine elettriche. Su questo fronte, ad incentivare la loro installazione potrebbero essere proprio le pubbliche amministrazioni. Ma come è la situazione a casa nostra?

COLONNINE, QUESTIONE DI EFFICIENZA

La ricerca di una stazione dove poter fare il pieno di elettricità è a portata di smartphone. Scaricando un’app, è possibile avere la mappa più o meno dettagliata di tutte le colonnine presenti sul territorio. Per la nostra prova ci siamo affidati a “Nextcharge”, tra le applicazioni più usate dagli utenti. Ma dal virtuale alla realtà si notano subito le mille difficoltà che si possono incontrare. Ad iniziare da quelle che sono le colonnine “pubbliche”, ovvero installate attraverso un progetto che ha coinvolto Regione Umbria e Comune di Foligno. Tre le postazioni che abbiamo verificato. In due di queste, le colonnine – nel giorno del test – erano fuori uso. Si tratta di quella del Plateatico (in cui era parcheggiata addirittura un’auto “tradizionale”) e dell’ospedale “San Giovanni Battista”. Quella di piazza Matteotti era invece funzionante, con un veicolo in fase di ricarica. Certo, anche su quest’ultima postazione le “spine” restano. Già, perché molto spesso in piazza Matteotti la lunga fila di auto parcheggiate in divieto di sosta non permette ai mezzi “green” di farsi largo per fare il pieno di energia. Ma non va meglio per altre colonnine di ricarica di iniziativa privata. Quella a ridosso di ponte San Magno risulta non funzionante, mentre le altre – come quella di un supermercato – offrono una ricarica con un Kw/h poco potente. Il che si traduce in un tempo molto prolungato di ricarica. Insomma, tutti piccoli disincentivi che non favoriscono certo l’ipotesi, da parte degli automobilisti, di abbandonare le vecchie motorizzazioni. Per certi versi un vero peccato, visto che una città come Foligno potrebbe essere l’“habitat” ideale per i motori elettrici. Con le attuali autonomie, chi necessita di fare piccoli spostamenti quotidiani potrebbe aver bisogno di una sola ricarica a settimana…
di FABIO LUCCIOLI

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