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Sull’ospedale è muro contro muro

In un consiglio comunale durato cinque ore, le posizioni sull’attuale situazione dell’ospedale restano distanti.

Sulla sanità è ancora muro contro muro. Le cinque ore scarse di consiglio comunale aperto non sono bastate per sciogliere tutti i dubbi legati “San Giovanni Battista”, così come sul fronte delle liste d’attesa e di quelle che saranno le prospettive future. Le posizioni, tra maggioranza e opposizione, rimangono distanti. Così come è eterogeneo il quadro disegnato dai tanti rappresentanti di sindacati, associazioni di categoria e di tutte le realtà sociali che operano con l’ospedale folignate e si prendono cura dei malati. Su quest’ultimo fronte, quello tratteggiato, però, è stato spesso e volentieri un panorama con più ombre che luci. Alcune questioni sembrano comunque trovare tutti d’accordo. A partire dal Terzo polo con Spoleto, necessario per la sopravvivenza di entrambi i nosocomi, anche se bisognerà capire bene come mettere in pratica la riorganizzazione. Altro fronte comune la mancanza di personale sanitario. Che sia colpa della “scarsa attrattività” dei nostri presidi, delle mancate stabilizzazioni o del fatto che manchino persone formate, il numero di medici e infermieri non è adeguato per dare le giuste risposte ai cittadini. A risentirne, in primis, è l’annosa vicenda delle liste d’attesa.

UN OSPEDALE, DUE VISIONI

A rompere il ghiaccio, nel consiglio comunale voluto dalle forze di opposizione, è stato il direttore generale della Usl 2, Massimo De Fino. Ascoltando il manager sanitario, si è avuta quasi l’impressione che al “San Giovanni Battista” (quasi) tutto funzioni bene. Slide alla mano, il dottor De Fino ha parlato di “performance ottime” secondo Agenas per diversi settori, come quello cardiocircolatorio e nervoso. Male invece quelli legati all’apparato respiratorio e all’ortopedia del collo-femore. Ma i numeri dell’ultimo periodo, stando a quanto descritto da De Fino, stanno riportando la mole di lavoro dell’ospedale di Foligno ai livelli pre pandemia, con il pronto soccorso tra i più performanti d’Italia. Ma anche il diggì della Usl 2 non ha nascosto i problemi delle liste d’attesa, che ora saranno combattute con delle agende di secondo livello.
Nei loro interventi, il direttore regionale alla Sanità, Massimo D’Angelo e l’assessore alla Salute, Luca Coletto, hanno rimarcato come il DM 70 del 2015 sia la stella polare da seguire, affinché gli ospedali di Foligno e Spoleto non vengano chiusi. Due strutture che rappresentano le gambe del Terzo polo e che dovranno essere unite a quelle di Norcia, Cascia e Trevi. Il “San Giovanni Battista” e il “San Matteo degli Infermi”, come DEA di primo livello, avranno una loro specificità. Emergenza-urgenza per Foligno, chirurgia programmata per Spoleto. Il punto nascite sarà a Foligno, così come l’annunciata base regionale dell’elisoccorso. Per Coletto, la “battaglia” in ambito nazionale sarà anche quella di battere sul fatto che la popolazione invecchia, soprattutto in Umbria, e che servono quindi misure più adatte. Così come, per la presidente dell’Umbria Donatella Tesei, il tema del personale resta “rilevantissimo”, anche in vista della realizzazione delle Case e Ospedali di comunità. Ma la stessa governatrice ha ribadito come, quelle umbre, siano difficoltà vissute in tutta Italia. Nel suo intervento il direttore dell’ospedale di Foligno, Mauro Zampolini, ha invece acceso i riflettori sulla sofferenza che vive il territorio… (Continua…)

Di FABIO LUCCIOLI

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