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“Scioccata dall’indifferenza dei passanti”

Aggredita dall’ex compagno nel parcheggio del San Giovanni Battista, affollato di sanitari al cambio del turno, non viene soccorsa da nessuno. La donna sporge denuncia alla Polizia e racconta alla Gazzetta: “scioccata da tanta indifferenza”

Una storia di violenza e indifferenza. Di un uomo che non accetta di essere lasciato e che usa aggressività sulla sua ex compagna. Che riesce a farlo in un parcheggio d’ospedale, in pieno giorno e al cambio del turno, con medici, infermieri, professionisti sanitari che escono ed entrano dal lavoro fingendo di non vedere, volgendo lo sguardo altrove.

È lunedì 13 marzo e il fatto accade a Foligno, al San Giovanni Battista. 
Lucia ha 35 anni e un figlio. È uscita da qualche mese da una relazione con un uomo bugiardo e violento, che la perseguita. 
Dopo questa aggressione chiamerà gli uomini del commissariato locale sporgendo denuncia. Racconta la sua storia al nostro giornale perché, da donna forte qual è, vuole lasciare una testimonianza sull’indifferenza di chi avrebbe potuto aiutare e non l’ha fatto. 

Non accade in una metropoli come Roma o Milano ma in una tranquilla città di provincia, in un parcheggio d’ospedale, nella vigliaccheria dei passanti. “Era pieno di sanitari in uscita e in entrata alle 14, ora del cambio; vedendo una ragazza in difficoltà che diceva a un uomo a voce alta: ‘lasciami stare, vai via e non mi toccare’ e questo che stava tentando di strapparle il telefono dalle mani… non si è avvicinato nessuno”. 
“Bastava che una persona almeno mi fosse venuta vicino – aggiunge ancora scossa Lucia – e sarebbe finita l’aggressione. Parliamo di sanitari, tutte persone che fanno una professione di aiuto”.

Una brutta storia cominciata quando, uscendo dall’ospedale verso la sua macchina, incontra l’ex compagno che la stava aspettando, dopo aver seguito i suoi movimenti. La prende per un braccio e le dice: “Perché ce l’hai con me, perché non mi vuoi parlare? Perché mi hai detto che se mi avvicino mi fai denunciare?”. Lucia chiede a voce alta che non si avvicini, ribadisce le sue ragioni, ma questo non basta a farlo desistere. 

“Mi ha seguito, mi tratteneva per un braccio, la cosa scioccante è che a quell’ora era pieno di gente, non è intervenuto nessuno. Ero letteralmente marcata a uomo. Ho avuto la freddezza di chiamare un’amica che conosce la situazione e che si trovava nei paraggi; sapeva dove avevo parcheggiato. Ho attivato la telefonata, lei ha sentito che io dicevo a lui “vai via, allontanati, lasciami stare, non ti voglio più parlare” con tono piuttosto spaventato e concitato. A quel punto ha capito, è uscita di corsa, mi è venuta incontro, mi ha chiamata e appena è arrivata lui è scappato via”.

“Ho chiamato subito una pattuglia, sono venuti sul posto e ho chiesto di andare con loro in caserma per fare una denuncia. Ero spaventata ma molto decisa. Col senno di poi ho capito, grazie anche al poliziotto che ha raccolto la mia denuncia, di avere aspettato troppo e rischiato molto”. (Continua…)

Di FEDERICA MENGHINELLA

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