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Case popolari, i nuovi criteri di assegnazione

A colloquio con l’assessore Agostino Cetorelli, delegato all’Edilizia residenziale pubblica, per capire le modifiche al regolamento comunale di attribuzione degli alloggi sociali. Tra le novità l’impossidenza planetaria e l’esclusione per chi ha condanne penali definitive

Foligno ha cambiato il regolamento sulle case popolari. Il lungo iter legislativo, partito con la legge regionale numero 15 del 2021 e il regolamento numero 5 della Regione dell’Umbria del 22 dicembre scorso, si è concluso il 27 giugno con l’approvazione in consiglio comunale. Abbiamo chiesto quali sono le novità nei criteri di assegnazione all’assessore Agostino Cetorelli con delega all’Edilizia residenziale pubblica.

Assessore Cetorelli, come cambia il regolamento? Quali le novità?
“Questo regolamento deve esser letto incrociando le novità introdotte dalla Regione, che mantiene la potestà normativa quasi in via esclusiva, con i paletti fissati dal Comune. Abbiamo chiesto innanzitutto al decisore regionale più spazio di manovra sia normativo che nella gestione dell’importante patrimonio edilizio che nei decenni si è andato deteriorando. Da questo dialogo ne è scaturita una maggiore, anche se non sufficiente, autonomia dei municipi”

In cosa si traduce questa maggiore autonomia?
“I punti da noi attributi passano da 4 a 6 e si andranno a sommare ai criteri regionali per la composizione della graduatoria. Siamo partiti dall’analisi, cioè dal fotografare la realtà italiana (in uno studio dell’Università Bocconi) e folignate, grazie a un lavoro di confronto con associazioni familiari, della disabilità, territoriali e al dialogo con i sindacati e con gli uffici”

Quali i criteri?
“I criteri che ci hanno ispirato sono molti. Innanzitutto il senso di comunità. Riconosceremo, infatti, fino a 2 punti per la residenza fino a 15 anni nel Comune (intesa anche come attività lavorativa). Altro caposaldo è la famiglia, risorsa sociale per troppo tempo ignorata. Leggendo in combinato i punti regionali e quelli comunali si evince questa attenzione specifica per chi ha figli. I nuclei costituiti da 5 persone e coloro che hanno figli fino ai 10 anni di età, infatti, godranno di un certo punteggio, al quale il Comune aggancia l’età dai 10 ai 26 anni, andando a completare il tragitto formativo del figlio e a colmare quel segmento di età non previsto nei punti regionali. Lo stesso per i nuclei monoparentali, in questo caso dai 18 ai 26 anni, in quanto nel regolamento regionale il punteggio era limitato al 18esimo anno”

Quali altre modifiche rilevanti?
“Anche la disabilità è uno snodo per il quale si misura il grado di civiltà della comunità; per questo abbiamo inteso dare dignità con punteggio per i nuclei familiari composti esclusivamente da disabili di età dai 40 ai 65 anni con invalidità tra il 65% e il 74%; per disabilità superiori ci sono i punteggi regionali. Al fine di riconoscere il coraggio e il ruolo delle donne che avranno un figlio diamo punteggio per chi è in stato interessante. La natalità è l’emergenza dell’Occidente. Cerchiamo di ricostruire un futuro. Questo punto va ad incrementare le nostre politiche per la natalità che ci sono valse premi in Ue e l’attenzione del Corriere della Sera e della Cei. Impegno anche per i lavoratori monoreddito che da almeno 12 mesi siano entrati in disoccupazione non per demerito e laddove in famiglia quel lavoro sia l’unica fonte di reddito. Altra attenzione specifica alle persone sole tra i 40 e i 65 anni perché sprovviste di altri punteggi. Queste ultime due misure sono il frutto di una riflessione ampia fatta con i sindacati e la Caritas negli anni. Abbiamo voluto dedicare un punteggio per le donne inserite nei programmi del centro anti-violenza e casa rifugio con o senza figli. Mentre ai padri separati aveva già dato una dignità la Regione nel nuovo regolamento. Tutte queste categorie abbiamo inteso premiarle con un punto. Come anima di questo nuovo patto sociale tra Amministrazione e cittadini abbiamo scelto, dunque, l’equità. Inoltre, senza trionfalismi e considerando la complessità e la delicatezza della materia abbiamo cercato di spostare l’ago della bilancia del difficile equilibrio diritti/ doveri per far risalire le quotazioni dei primi verso tutti e verso la pubblica autorità. In alcuni casi gli italiani venivano svantaggiati nei fatti dalle precedenti normative; per questo abbiamo voluto insieme alla Regione l’impossidenza planetaria

In cosa consiste?
“È la novità che vuole correggere una grave stortura che si consumava nelle graduatorie. Fino a ieri era consentito accedere al beneficio anche avendo la proprietà di un immobile all’estero, mentre non era consentito a chi lo deteneva in Italia. Si poteva verificare in tal modo l’ingiustizia per cui i proprietari di un immobile in Svizzera o in Marocco o ovunque nel mondo pur essendo proprietari di abitazioni in un altro Paese, dal quale potenzialmente potevano percepire un affitto, godevano in Italia dell’alloggio pubblico del Comune. Da oggi si cambia. Chi vuole un beneficio così importante, almeno in Umbria, dovrà essere impossidente in tutto il mondo… (Continua…)

Di FEDERICA MENGHINELLA

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