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Sanità, azione tardiva

In Umbria la situazione è attualmente al vaglio di cinque tavoli di confronto tra sindacati e Regione. Un’iniziativa arrivata in ritardo e che va monitorata

Le molteplici criticità in materia di sanità sono ormai sempre più evidenti. Argomento che con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative, come ahimè sempre succede, acquisisce una rilevanza sempre maggiore. Più volte abbiamo già avuto occasione di parlare della questione e più volte abbiamo già posto l’attenzione su molteplici criticità. Tra di esse certamente quella relativa alla mancata concertazione con il personale è una tra le più gravi, frutto poi di decisioni sbagliate e di un grossolano agire che manca dell’essenza di qualsiasi logica in materia di gestione delle risorse umane, aumentando la sofferenza e l’insoddisfazione del personale. “Dopo quasi cinque anni, una lunga mobilitazione e in vista della scadenza del mandato – scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria – la Regione ha finalmente riconosciuto la necessità di una partecipazione delle forze sociali che finora è clamorosamente mancata. Abbiamo accolto con riserva questa apertura, perché sarà necessario verificare nel concreto le reali intenzioni di cambiare rotta da parte di Palazzo Donini”. Da quanto apprendo verranno attivati cinque “tavoli” (sarebbe stato più opportuno chiamarle commissioni, visto che non siamo in una falegnameria) di confronto con le organizzazioni sindacali sulle emergenze della sanità umbra: liste d’attesa, territorio e riorganizzazione della rete ospedaliera, convenzione con l’Università, cronicità e non autosufficienza, progetti del Pnrr e edilizia sanitaria. Bene, un’occasione da non sprecare e tutta da monitorare…(continua…)

di Bruno Checcucci

(foto articolo di Clay Banks/Unsplash)

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