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Fine (malinconica) del mandato

Aspettavamo la fine del mondo, è venuta la fine del mandato elettorale. Come farfalle notturne i talenti più brillanti si librano irrequieti intorno al lume, qualcuno finirà immolato nella cera della candela, i più guardinghi si defileranno prima di bruciarsi le ali. È questione di intelligenze. Nel brusio dei caffè gli avventori impassibili pronunciano responsi, analizzano rimedi, sottopongono ai piccioni di piazza autorevoli soluzioni. Le regole del gioco impongono l’elegante approvazione di ogni idea. Non è un mistero che il cretino è pieno di idee. Se non frequenta il bar se le gioca nella cloaca digitale dei social. Intanto nel Palazzo avanza una rassegnata convinzione: prima o poi tutti finiremo nel cassetto dei ricordi, tra le foto della Cresima, quelle della gita giovanile, della classe del liceo, del biglietto del concerto rock e di un bacio che allora ci schiuse il paradiso. C’est la vie.

GIOVANNI PICUTI

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