ok - Scuole antisismiche

Edifici scolastici e sicurezza nel folignate, i dati Miur

Dallo scorso 11 settembre gli studenti sono tornati in aula. Ma le nostre scuole sono sicure? A risponderci i dati del portale opendata del MIUR che risalgono all’anno scolastico 2017-2018. E ritraggono scenari preoccupanti.

Edifici ‘vetusti’ e non antisismici, vicini a fonti di inquinamento e senza adeguati spazi didattici. Lo stato delle scuole italiane si conferma drammatico, con 8 strutture su 10 non a norma. Quale la situazione nella nostra Provincia e a Foligno? Se le eccellenze non mancano, come nel caso della nuova scuola media Carducci o della scuola d’infanzia di Scafali-Corvia, c’è pure un diffuso stato di insicurezza e decadenza degli edifici scolastici.

 

QUANTE SCUOLE NON ANTISISMICHE?

Quanti sono gli edifici vetusti (costruiti da più di 50 anni) eretti su zone di elevata sismicità, talvolta su aree soggette a vincolo idrogeologico, certamente non progettati o successivamente non adeguati alla normativa tecnica di costruzione antisismica?

I dati del Ministero parlano chiaro: nella provincia di Perugia il numero delle scuole senza una progettazione antisismica è di 575 unità; in quella di Terni di 241.

Tra Foligno, Spello, Bevagna, Cannara e Assisi si contano 18 edifici: tre del complesso del Liceo Scientifico Marconi di Foligno, altri tre dell’ITT Da Vinci di Foligno; tre dell’Istituto Comprensivo Bevagna-Cannara. Nessuna progettazione antisismica neanche alla scuola media Galileo Ferraris di Spello, alla scuola dell’infanzia di Budino, al Sacro Cuore di Sportella Marini di Foligno, ai due edifici delle scuole dell’infanzia e primaria di Cantalupo né in quella primaria di Bevagna. Vetusto e senza requisiti di progettazione antisismica anche il Liceo Classico Frezzi di Foligno, il Liceo Classico Properzio di Assisi e l’Istituto Alberghiero di Assisi. Per la Galileo Ferraris di Spello, la primaria di Bevagna, il Classico e l’Alberghiero di Assisi si aggiunge anche la presenza del vincolo paesaggistico, trattandosi di scuole nei centri storici; scuole – aggiungiamo – dove il rischio, in caso di sisma, viene aggravato da eventuali condizioni di inagibilità indotta e dove l’adeguamento antisismico è spesso impossibile per la loro ubicazione. L’Istituto Alberghiero della città serafica risulta gravato anche da vincolo idrogeologico.

Dati che non stupiscono e che accomunano la nostra terra al resto d’Italia, dove il 36% dell’intero patrimonio scolastico immobiliare risulta essere stato edificato prima del 1976.

 

LA VICINANZA A FONTI DI INQUINAMENTO

Dalle strutture vetuste passiamo alla vicinanza a fonti di inquinamento: i dati Miur individuano 58mila scuole italiane in questa condizione, 50 nella nostra provincia di Perugia dove in due casi le scuole sono addirittura nelle vicinanze di una discarica (primaria di Grutti e scuola dell’infanzia capoluogo di Gualdo Cattaneo). Va meglio nel folignate, dove però emerge la vicinanza a fonti di inquinamento acustico per la scuola dell’infanzia Mameli di Foligno e per la scuola dell’infanzia in via Paciana, mentre la primaria della frazione di san Giovanni Profiamma viene segnalata perché vicina alla strada. Menzione anche per la scuola dell’infanzia di Belfiore-Vescia vicina ad acque inquinanti e per la primaria di Via Monte Cervino, che secondo i dati MIUR è nelle vicinanze di radiazioni elettromagnetiche.

 

SPAZI DIDATTICI INSUFFICIENTI

Purtroppo alle gravi mancanze in tema di sicurezza si sommano quelle di adeguati spazi dedicati alla didattica che a volte mancano o scarseggiano. Nell’anno scolastico 2017-18, non hanno avuto aule e laboratori a sufficienza per lo svolgimento delle lezioni l’8% delle strutture scolastiche italiane, in tutto 4.427 istituti di ogni ordine e grado. Gli spazi dedicati alla didattica non rappresentano l’unica grave insufficienza essendo molte di più le scuole prive di aula magna (79%), spazi amministrativi (56%) e palestre (55%).

A Foligno segnalati dal MIUR per la mancanza di spazi didattici l’IC Foligno 1 (edifici in via Santa Caterina, via Antinori e Via Arti e Mestieri); l’IC Foligno 2 (via fiume Trebbia) e l’IC Foligno 4 (via Monte Soratte).

 

IL FUTURO FRA PROGETTI E IMMOBILISMO

Davvero non esistono soldi per le scuole, specialmente quelle umbre, ubicate in zone ad elevato rischio sismico? Mentre in Italia ne sorgeranno ben 51 realizzate grazie al concorso #scuoleinnovative 2017 (con lo stanziamento di 350 milioni di euro) risale a fine luglio la sottoscrizione di accordi da parte dell’ex Ministro Marco Bussetti con la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del consiglio d’Europa e la Cassa depositi e prestiti al fine di concedere agli enti locali mutui agevolati per un valore complessivo di 1,5 miliardi di euro.

A Foligno il piano da venti milioni rivendicato dalla ex Giunta di centrosinistra e lasciato in eredità ai nuovi amministratori prevedeva un’importante serie di interventi: alla scuola dell’infanzia di San Giovanni Profiamma (710mila euro); alla primaria Piermarini (2 milioni e 400mila euro) e al blocco “Antonelli” di via dei Molini (1 milione di euro). Oltre cinque i milioni stanziati per la delocalizzazione della Santa Caterina che – insieme alla nuova scuola media Piermarini – dovrebbe sorgere nell’area ex Foro Boario da completare con ulteriori 5 milioni e trecentomila euro, utili anche alla costruzione di un nuovo palazzetto dello sport. Foligno potrebbe ben presto vantare un invidiabile patrimonio di edilizia scolastica, pur dovendo ancora risolvere grandi criticità, come quella del Liceo Scientifico Marconi. Il cammino è però intrapreso. Altrettanto non può dirsi per i comuni limitrofi, come quello di Spello. Qui dopo il sisma del 2016 i genitori degli studenti avevano raccolto centinaia di firme, chiedendo edifici scolastici nuovi e sicuri, fuori dal centro storico. Un tema al centro dell’ultima campagna elettorale per le Amministrative oggi finita, come prevedibile, nel dimenticatoio. Dove resterà fino alla prossima scossa di terremoto.

FEDERICA MENGHINELLA

 

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