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Ex Zuccherificio, quale futuro?

La sentenza del Consiglio di Stato apre nuovi scenari sul futuro di un’area abbandonata da troppo tempo. Dal possibile nuovo dialogo Comune-Coop al Parco “Vision”, ecco il parere di chi da anni segue da vicino la vicenda

È il 1980 quando la Società Cavarzere di Padova cessa la produzione nello Zuccherificio di Foligno. Dopo 42 anni e numerose vicende giudiziarie l’area adiacente il centro storico è ancora in stato di abbandono. Dopo il recente pronunciamento del Consiglio di Stato sul contenzioso fra Comune e Coop, gli automobilisti che percorrono viale IV novembre gettano uno sguardo alla ciminiera di mattoni rossi e continuano a chiedersi quanto tempo occorrerà perché la zona sia restituita alla vita cittadina. “Cosa succederà non lo so, posso solo esprimere un augurio dopo aver letto le dichiarazioni di una possibile ripresa del dialogo tra le parti: spero si scelga di realizzare una struttura dedicata alla scienza”: così il direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali, Pierluigi Mingarelli.
La domanda è l’occasione per rispolverare il sogno di attuare il famoso progetto del Campus “Vision”, una sorta di cittadella della Scienza il cui progetto “è già molto avanzato e prevede persino la collocazione delle attrezzature suddivise in aree scientifiche”.“Sarebbe una forte caratterizzazione della città in un momento storico nel quale la scienza ha grande rilevanza non solo per la questione del Coronavirus – spiega Mingarelli – ma per tutto ciò che riguarda il nuovo sviluppo: la transizione economica, la transizione ecologica, la transizione scientifica”. “D’altra parte – spiega il professore, anima della Festa di Scienza e Filosofia – che fra i cittadini ci sia un’attesa, un desiderio, direi quasi un bisogno di conoscere la scienza è dimostrato da quello che è successo non più di un mese fa dal grande afflusso dell’ultima edizione della Festa”. A che punto è su questo argomento il confronto con sindaco e Amministrazione? “Ci siamo incontrati insieme a una decina di altre associazioni e sul progetto non ci ha mai detto di no. Poi abbiamo letto che non si poteva fare, ma mi auguro che il primo cittadino, da persona intelligente qual è, si renda conto che è un progetto quasi pronto”. “A Terni per rimettere a posto alcune aree industriali ci andrà più di un terzo del Pnrr regionale e a Foligno non arriverà neanche un euro: questo è il punto”. A parlare è Giorgio Raggi, ex presidente di Coop Centro Italia e promotore dell’ultimo progetto di recupero dell’ex Zuccherificio che però oggi, fuori da ruoli politici e dirigenziali, dice la sua alla Gazzetta di Foligno da semplice cittadino. “In alcune regioni come Emilia Romagna, Toscana e anche Veneto c’è una classe dirigente che riesce a progettare il futuro dei propri territori; l’Umbria ormai è completamente nel sud. Quello che sogno è realizzare ciò che si era pensato e cioè il Museo delle Scienze, un’idea geniale. Foligno con quel progetto sarebbe un’altra città. Se invece mi chiede se si realizzerà… non vedo una classe dirigente in questo momento all’altezza di attuarlo e soprattutto, qualsiasi cosa si faccia, non vedo chi possa investire in quell’area 90-100 milioni di euro, cifra indispensabile per costruire qualcosa di dignitoso”. Raggi si dice “un po’ rattristato” dal fatto che su quel grande progetto non si sia mai pronunciato il consiglio comunale. “Noto – aggiunge – che l’area si sta ulteriormente degradando e non mi sembra ci siano (né dalla Giunta uscente né da quella presente) idee poste al dibattito cittadino”. Raggi si augura “che si possa trovare una via mediana fra interessi pubblici e privati”, non pensando più a un centro come Collestrada ma di nuove dimensioni, un “punto di ritrovo di natura diversa, un polo come se ne trovano al centro di Parigi o al centro di Londra”. Ma la sostanza è una: “Chi ci mette i soldi? O Comune e Regione fanno un investimento significativo – a Coop si può chiedere il terreno e il progetto – oppure è inutile sognare”…
di FEDERICA MENGHINELLA

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