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Territorio fragile

L’alluvione in Emilia Romagna riaccende i fari sulle criticità che gran parte d’Italia vive rispetto al rischio idraulico e idrogeologico: la mappa nel Folignate.

Risale a marzo 2019 l’approvazione in consiglio comunale del Piano di Protezione Civile nel quale il Comune di Foligno, seguendo le direttive del Dipartimento Protezione Civile e le linee guida della Regione Umbria, ha messo a punto uno strumento dedicato all’individuazione dei tipi di rischio presenti sul territorio, ma anche alla predisposizione di azioni specifiche e tempestive in caso di emergenza.

In particolare quello del rischio idraulico e idrogeologico è un tema rilevante per la città di Foligno, edificata sulla valle del fiume Topino e caratterizzata dal livello di massima pericolosità di rischio idraulico, poiché costruita sulle aree di esondazione diretta della piena di riferimento. In attesa che il piano di messa in sicurezza presentato dal Consorzio di Bonificazione Umbra trovi la via dell’approvazione da parte dei vertici regionali (articolo a pagina 7), è utile ricordare qualche dato, pubblicato tempo fa su queste colonne.

La Mappa dei rischi dei Comuni italiani di Istat (a oggi ferma ai dati 2018) rileva come a Foligno siano ben 11.358 cittadini che vivono in un’area di pericolosità idraulica definita elevata, 22.774 in un’area di pericolosità idraulica media e 30.153 in un’area di pericolosità idraulica bassa. Dal medesimo studio anche i dati sul rischio frana: otto i residenti in aree considerate a rischio molto elevato, 285 quelli residenti in aree a rischio elevato; 8.139 i folignati che risiedono in aree a rischio medio. Sono 39.313 i cittadini che risiedono in zone dove il rischio frana è definito moderato. Le due immagini (fig. 1 e fig. 2) risultano piuttosto esplicative di come a Foligno tali rischi siano significativamente superiori rispetto ai Comuni limitrofi.

Nel Piano di Protezione Civile al volume 4 “Gestione dei Rischi” una sezione è dedicata proprio al rischio idraulico-idrogeologico. Tenendo conto di una lunga serie di studi, sono state redatte le carte di rischio e sono censiti e monitorati dagli uffici comunali competenti anche i “punti critici” del territorio, al fine di monitorare le situazioni di fragilità presenti nel Comune come sottopassi che si allagano, canali tombati, scarpate instabili e altro…
Di FEDERICA MENGHINELLA

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