download - Copia

Il tradimento del chierico

Non esiste, non esiste proprio” bofonchiava a mezza bocca il fervido aderente all’idea conservatrice nel corso di un applaudito intervento del filosofo, giornalista e saggista, Marcello Veneziani, tenutosi nella Sala Rossa di Palazzo Trinci per iniziativa di “Cambiare Foligno”. Con altrettanto fervida adesione altri due partecipanti centrodestri annuivano puntando il loro severo sguardo sul malcapitato chierico canuto che, a prescindere dalla sua dichiarata fede progressista, aveva avuto l’ardire di presenziare buon buonino alla conferenza e, incredibile a dirsi, anche di annuire (a tratti e senza esagerare) per quello che il formidabile oratore esponeva strappando consensi. La scenetta, un po’ ridicola diciamocelo, tocca il ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea, dove c’è chi ancora pensa che questi venga meno alla propria schierata funzione quando valica la tana del lupo. Uno a zero per il chierico, che dovrebbe essere colui il quale si fa custode di valori universali, in una prospettiva non necessariamente rivoluzionaria ma, talora, conservatrice degli ideali stessi. Bocciatura sotto elezioni per gli intellettuali di città assenti, perché tormentati attorno agli svantaggi che la loro pur modesta presenza avrebbe portato alla causa specifica.

GIOVANNI PICUTI

0 shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content